Perché si vuole tracciare una linea di demarcazione, netta ma flessibile, che ri-definisca i processi architettonici, di design e di sviluppo urbano attraverso nuove chiavi di lettura più attuali ed umanizzanti. In che senso?

La contemporaneità è passata inesorabilmente e velocemente ad accantonare i concetti di poetica e caratterizzazione architettonica, in favore dell'iper-funzionalità ed dell'assoggettamento tecnologico, sposando l'idea di competività, velocità e performance che hanno convertito i bisogni dell'individuo, i suoi modi di vivere ed abitare. 

 

La convinzione di SOLCO è invece quella di portare l'architettura ed il design verso una condizione più umana ed empatica, che non demonizzi la soggettività e l'ideologia del progettista ma ne faccia un elemento di confronto e di mediazione con i nuovi sviluppi tecnologici e le esigenze etico-prestazionali del XXI secolo. 

Crediamo che il benessere delle persone e la bellezza dei luoghi e delle cose si realizzi attraverso il compromesso e la contaminazione tra globalizzazione e localismo, industrializzazione e artigianato, funzionalità ed estetica.